Secondo Torneo Campi Plebei
Martedì 10 giugno – Brescia, h.22
Speranzull FC – Ghostplayers 0-4
Formazione: Ruggero, Stramy, Carmelo, Leo, Grieco, Savella.
In panca: Quatrale, Berli
Cronaca
La Speranzull scende in campo motivata, determinata a dare un senso al suo scialbo torneo. Lo si comprende da un paio di dettagli che saltano agli occhi: il portiere, Ruggero, e il turnover lungo (otto persone tra titolari e panchina). Stramaglia guida una difesa che parte ordinata, con Carmelo a destra e Leo a sinistra. A centrocampo la new-entry Grieco, chiamata a fornire tecnica e visione di gioco. Avanti Savella a fare da boa. La partita è subito tirata, spigolosa. Carmelo strappa palloni dai piedi dei veloci portatori di palla avversari, Stramaglia smista, Leo regge la posizione. Ma le note dolenti riguardano il fronte offensivo: Grieco è ancora imballato e rallenta il gioco, mentre Savella – complice un dolore alla caviglia – resta avulso e inconcludente. L’uno a zero dei Ghostplayers è il risultato di una buona combinazione dei loro avanti. Ma c’è tutto il tempo per recuperare. Entra Berli, al posto di Grieco, e Quatrale va a sostituire Carmelo. Subentra una strana foga, un’inspiegabile fretta. E gli schemi dietro saltano in più d’una occasione. Tuttavia, l’inerzia della partita è della Speranzull, che schiaccia a fondo. Stramaglia avanza fino alla cabina di regia. La grande pressione produce due occasioni per Berli – un palo e una palla rubata sparata alta sulla traversa per eccessiva fretta. I cambi si alternano. I Ghost vanno sul due a zero, senza strafare, senza neppure strameritare. Ma tant’è. La Speranzull riprende ad attaccare, fa possesso, abbozza trame. Leo avanza, Berli va nel cerchio di centrocampo, Carmelo torna a destra. Si suda e si lotta, ma non si concretizza. Anzi, si subisce il terzo gol per una sfortunata deviazione di Stramaglia. Savella chiama il cambio a Berli e fa coppia con Leo. Rientra anche Carmelo a destra. La pressione della Speranzull è costante. Diverse palle da gol vengono buttate al vento da Savella e Leo. E nel calcio, quando si sbaglia tanto, alla fine si paga. Il quattro a zero è il frutto di questa sterilità offensiva, che spinge ad affrettare i tempi e causa il disordine tattico. La Speranzull, adesso, deve sperarare in un mezzo miracolo.
Pagelle
Ruggero: preciso e rassicurante, tanto negli interventi quanto nei tentativi di rilancio lungo. Senza il suo contributo sarebbe andata molto peggio. 6+
Carmelo: ci mette cuore e volontà, è ottimo in fase di recupero e di contrasto. Butta via troppi palloni in ripartenza ed il suo tocco granitico gli impedisce di dialogare come potrebbe con il centrale o il regista. Peccato. 6-
Stramy: la sua visione di gioco resta eccellente ed elementare al contempo. Sale palla al piede e troppe volte non ha il supporto che desidera dalle fasce. Buona l’idea di ragionare sulle verticalizzazioni. Un po’ flebile in fase di contrasto, stavolta. Perde un paio di palloni grossolani. 6-
Leo: gioca bene, finché gioca dietro. Poi si spinge oltre. Ed è un continuo dialogo con Savella. Uno di quei dialoghi che si alimentano anche quando sono palesemente impossibili. Palle alte, passaggi complessi, trame chiuse. Un paio di grosse occasioni fallite. Da salvare la volontà della prima mezz’ora. 5
Quatrale: la sua voglia di fungere da jolly può essere un’arma in più o una mossa suicida. A seconda dei casi. Quando le cose vanno male, di solito è un suicidio. Contro i Ghost parte andando a recuperare – lui, difensore di fascia destra – un pallone a sinistra della difesa avversaria. Per il resto: il solito carattere, anche un po’ falloso. Ha bisogno di maggiore disciplina tattica. 5,5
Grieco: completamente fuori forma. Rallenta ogni azione che gli passa tra i piedi tentando la mossa a sorpresa, la giocata di fino. Non perde il vizio di piacersi troppo. Ma gli anni passano. Perde molti palloni, alcuni anche pericolosi, e tira un paio di volte invece di seguire la squadra. Individualista. 5-
Berli: contro i Ghost è tutto fuorché un attaccante. Entra al posto di Grieco e mantiene il centrocampo, servito da Stramaglia e da Quatrale. Prova a smistare. Quando si propone si fa pericoloso. Ma gioca troppo lontano dalla porta e si limita al minimo indispensabile. Non integrato. 5,5
Savella: probabilmente risente della caviglia malconcia, ma disputa una partita ai minimi storici. Non supera mai l’uomo, fallisce quello che può fallire, non dialoga che con Leo, fa fatica a recuperare. Una gara da dimenticare. 5-
Nascere sui campi di battaglia e vivere sulle passerelle. Scaldare i militari e poi vestire le fashion victim. La storia del trench, il cappotto pensato per le trincee di guerra ("trench", in inglese, significa trincea) è intricata e appassionante come quella di un romanzo. I suoi protagonisti? Gabardina di cotone, maniche raglan, doppio petto e lunghezza oltre il ginocchio. Elementi portati alla perfezione da tanti stilisti e soprattutto da Burberry, il marchio che l'ha reso famoso. Ma come si sceglie un trench? E quali sono le regole per individuare tagli, materiali e dettagli giusti? Ecco una piccola guida per trovare il modello adatto a te.
mercoledì 11 giugno 2008
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2 commenti:
Ottima cronaca ancor piu' giusti i voti.Pienamente daccordo su tutto.
ragntill convocato
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