Foggia - A 48 h dall'ultima pesante sconfitta subita dalla Speranzull, e che ha orami segnato la matematica esclusione della squadra granata dalle fasi finali del torneo, Mr STRAmy, all'uscita dal suo studio dove c'erano centinaia di giornalisti e fotografi ad aspettarlo, rilascia queste dichiarazioni.
"E' finita la mia avventura nella Speranzull, ma non senza rammarico. Sto male, davvero tanto. Sono state quattro stagioni emozionanti, belle, cariche di emozioni. La maglia granata me la sentirò per sempre cucita addosso. Ringrazio i tanti tifosi sparsi in ogni parte del mondo che in questi 2 gg mi hanno dato tantissime attestazioni di affetto e per i cori che in questi mesi mi hanno sempre dedicato. Vado via dopo averci riflettuto a lungo, anche se, come fece Mancini nel dopo Liverpool, anche io dopo la partita avevo annunciato il mio addio. Ma non è stato così. Questi due giorni sono stati pesanti, carichi di pensieri, stressanti ed ora è il momento di dar risposte, poichè anche il mister avrà bisogno di sapere su chi potrà contare lunedì. Si è chiuso un ciclo, un ciclo meraviglioso che ci ha fatto vincere due tornei. Quelli rimarranno negli annuali e nessuno potrà mai cancellarli, nè da li nè dal mio cuore. Ma ormai qualcosa, in campo, con i miei compagni di squadra si era rotto. E, tra i motivi per i quali vado via, c'è anche la volontà di preservare il rapporto extra calcistico. Non vorrei mai che per qualche stupido motivo legato alla mancanza di risultati, il mio rapporto con Stayella, Tavlon o Billy si dovesse rovinare. Li devo solamente ringraziare. Hanno creduto in me quando altri non lo hanno fatto. Mi hanno fatto giocare quando ero a corto di fiato, quando ancora il piede doveva essere calibrato, quando non azzeccavo un passaggio, quando gli avversari mi lasciavano 10 metri. Ma mi hanno aspettato consci di quelle che erano le mie capacità e possibilità, e ripeto, per questo non potrò far altro che ringraziarli per sempre. Quello che è successo giovedì sera succede in molti spogliatoi, una reazione di quel tipo è, in ogni situazione, sempre sbagliata, anche se si è convinti di essere nella ragione. Ci voglio mettere una pietra sopra e non pensarci più, spero lo facciano anche i miei ormai ex compagni di squadra.
Suggerimenti alla Speranzull? No, no, oramai questo torneo è andato, a settembre alla ripresa della stagione, sono certo che allestiranno una rosa ancora più forte, la Speranzull merita di stare nei piani alti, quella posizione di classifica non le appartiene. Forse però i senatori, dovrebbero cercare di far sentire più squadra gli elementi nuovi che arriveranno, non solo a parole qui sui mezzi di informazioni o sul campo, ma anche nelle decisioni importanti che una società deve prendere, ad esempio sulla rosa, sulle posizioni, sulla tattica ecc....
Cosa farò adesso? Entrare in corso in un'altra squadra? No, non credo. E poi alla fine non credo sia più tempo utile per presentarmi delle offerte. Certo che però continuerò ad allenarmi, se non giocherò allora significa che mi manterrò in forma riprendendo la preparazione al Parco, per farmi trovare pronto al prossimo campionato, in attesa di una squadra TUTTA MIA! Se qualcosa bolle in pentola? Quando fai bene puoi far gola questo è chiaro ma ad oggi non c'è assolutamente nulla, valuterò tutti i progetti che mi si presentaranno in questi 2 mesi, poi sceglierò, ma ripeto, cerco una squadra "mia", non voglio far da gregario o da numero! Ed ora mi raccomando, non scrivete che lascio la Speranzull per altri lidi...."
Nascere sui campi di battaglia e vivere sulle passerelle. Scaldare i militari e poi vestire le fashion victim. La storia del trench, il cappotto pensato per le trincee di guerra ("trench", in inglese, significa trincea) è intricata e appassionante come quella di un romanzo. I suoi protagonisti? Gabardina di cotone, maniche raglan, doppio petto e lunghezza oltre il ginocchio. Elementi portati alla perfezione da tanti stilisti e soprattutto da Burberry, il marchio che l'ha reso famoso. Ma come si sceglie un trench? E quali sono le regole per individuare tagli, materiali e dettagli giusti? Ecco una piccola guida per trovare il modello adatto a te.
sabato 14 giugno 2008
venerdì 13 giugno 2008
Gli ultimi due impegni del torneo: giochiamo alle nove
Lunedì 16/06 - h.21 - A.C.Picchia - Speranzull FC
Giovedì 19/06 - h.21 - Ghostplayers - Speranzull FC
Giovedì 19/06 - h.21 - Ghostplayers - Speranzull FC
mercoledì 11 giugno 2008
Berli (in forse per giovedì) si sfoga: "“La Speranzull perde perché è una squadra conservatrice”
Si sta curando a colpi massicci di Voltaren Emulgel, ma fa fatica a poggiare il piede a terra. Quel piede destro che lui, Berli, non ha voluto sottrarre ad un doppio contrasto a centrocampo, agli sgoccioli della sfida con i Ghostplayers. RadioPlebe lo incontra all’uscita dalla seduta di fisioterapia.
Cosa non va in questa Speranzull? Bah, non ho molti elementi per poter parlare, ma qualche impressione ce l’ho. È una squadra che non ragiona da squadra. Voglio dire: nel calcio ognuno deve sacrificarsi per far raggiungere il massimo risutato ai suoi, non per brillare più degli altri. La competizione è con l’avversario, non tra compagni. E quando c’è un compagno libero, è un dovere servirlo.
Non sei stato servito a sufficienza? Ma si, è capitato. Ma non è questo il punto. Il punto è che nella mente dei “vecchi” della Speranzull ci sono delle gerarchie consolidate. Secondo loro l’attacco migliore è quello formato dalla coppia Leo-Savella. E sicuramente quella coppia avrà, in passato, dato molte soddisfazioni al club. Ma, mi chiedo, allora perché comprare un attaccante nuovo quando ognuno pensa che quello sia l’unico attacco possibile? Dico che la Speranzull deve risolvere i problemi con i fantasmi del suo passato. Rifondarsi anche nella visione della squadra.
Cosa intendi? Intendo che non riesco ad integrarmi. Avere la fiducia a parole è una cosa. Ma se chi mi dà fiducia non mi serve un pallone che sia uno – anche una palla di ritorno, voglio dire – allora la fiducia a chiacchiere non serve a niente. Certe cose vanno dimostrate sul campo. In più vengo giudicato da attaccante quando – ad esempio ieri – ho giocato a centrocampo, quando non in copertura. Non mi va di essere giudicato per quello che non faccio.
E riguardo alla partita di ieri? Non nego d’esserci rimasto male quando sono stato richiamato in panchina. Stavo giocando bene e, soprattutto, mi sentivo bene, in crescita, con ossigeno da dare. In più ero andato al tiro due volte, colpendo un palo. E quando è giunto il richiamo ero in copertura. Probabilmente c’è qualcuno che ormai si è convinto che non si possa convivere. Non certo a parole. A parole tutti dicono che prima o poi ci troveremo. Ma i fatti restano: vengo chiamato fuori nel mio momento migliore. Perché la tradizione della Speranzull non prevede un nuovo attaccante. Non credo che con questi presupposti farò molta strada con la maglia granata. Ma la vedo difficile anche per gli altri.
Stramy ti ha rimproverato, ieri. Ti ha accusato di farti sentire poco, di pretendere poco il pallone. Si, è vero. Effettivamente non batto i pugni, evito di rompere. Un po’ perché ho capito come funzionano gli equilibri (e so che pretendere sarebbe inutile... quando Leo va sul fondo vede solo Savella al centro... tu puoi anche sparare un paio di cannonate, non servirebbe a nulla) e un po’ perché ancora non sento mia questa maglia. Mi spiace dirlo, ma è così.Progetti per il futuro?Non lo so, spero di recuperare questo piede per domani sera. Ho voglia di dimostrare quel che sento di valere. Poi si vedrà.
Il resto del torneo? Mi piace il Mezzanone, tifo per loro. Poi so che il Titograd sta attraversando una fase buia. Ha preso anche Dido. Ha saccheggiato l’arsenale del Metalurg (dopo aver rifiutato la fusione). Gli manca Zenga, poi saremmo a posto. Ad ogni modo: il mio sogno resta una squadra semplice, elementare, intuitiva. Fossi un presidente, correrei ad acquistare Stramy e Juan, e poi Dido. Ma, ahimè, non sono un presidente...
Cosa non va in questa Speranzull? Bah, non ho molti elementi per poter parlare, ma qualche impressione ce l’ho. È una squadra che non ragiona da squadra. Voglio dire: nel calcio ognuno deve sacrificarsi per far raggiungere il massimo risutato ai suoi, non per brillare più degli altri. La competizione è con l’avversario, non tra compagni. E quando c’è un compagno libero, è un dovere servirlo.
Non sei stato servito a sufficienza? Ma si, è capitato. Ma non è questo il punto. Il punto è che nella mente dei “vecchi” della Speranzull ci sono delle gerarchie consolidate. Secondo loro l’attacco migliore è quello formato dalla coppia Leo-Savella. E sicuramente quella coppia avrà, in passato, dato molte soddisfazioni al club. Ma, mi chiedo, allora perché comprare un attaccante nuovo quando ognuno pensa che quello sia l’unico attacco possibile? Dico che la Speranzull deve risolvere i problemi con i fantasmi del suo passato. Rifondarsi anche nella visione della squadra.
Cosa intendi? Intendo che non riesco ad integrarmi. Avere la fiducia a parole è una cosa. Ma se chi mi dà fiducia non mi serve un pallone che sia uno – anche una palla di ritorno, voglio dire – allora la fiducia a chiacchiere non serve a niente. Certe cose vanno dimostrate sul campo. In più vengo giudicato da attaccante quando – ad esempio ieri – ho giocato a centrocampo, quando non in copertura. Non mi va di essere giudicato per quello che non faccio.
E riguardo alla partita di ieri? Non nego d’esserci rimasto male quando sono stato richiamato in panchina. Stavo giocando bene e, soprattutto, mi sentivo bene, in crescita, con ossigeno da dare. In più ero andato al tiro due volte, colpendo un palo. E quando è giunto il richiamo ero in copertura. Probabilmente c’è qualcuno che ormai si è convinto che non si possa convivere. Non certo a parole. A parole tutti dicono che prima o poi ci troveremo. Ma i fatti restano: vengo chiamato fuori nel mio momento migliore. Perché la tradizione della Speranzull non prevede un nuovo attaccante. Non credo che con questi presupposti farò molta strada con la maglia granata. Ma la vedo difficile anche per gli altri.
Stramy ti ha rimproverato, ieri. Ti ha accusato di farti sentire poco, di pretendere poco il pallone. Si, è vero. Effettivamente non batto i pugni, evito di rompere. Un po’ perché ho capito come funzionano gli equilibri (e so che pretendere sarebbe inutile... quando Leo va sul fondo vede solo Savella al centro... tu puoi anche sparare un paio di cannonate, non servirebbe a nulla) e un po’ perché ancora non sento mia questa maglia. Mi spiace dirlo, ma è così.Progetti per il futuro?Non lo so, spero di recuperare questo piede per domani sera. Ho voglia di dimostrare quel che sento di valere. Poi si vedrà.
Il resto del torneo? Mi piace il Mezzanone, tifo per loro. Poi so che il Titograd sta attraversando una fase buia. Ha preso anche Dido. Ha saccheggiato l’arsenale del Metalurg (dopo aver rifiutato la fusione). Gli manca Zenga, poi saremmo a posto. Ad ogni modo: il mio sogno resta una squadra semplice, elementare, intuitiva. Fossi un presidente, correrei ad acquistare Stramy e Juan, e poi Dido. Ma, ahimè, non sono un presidente...
Speranzull sconfitta. E ora serve un miracolo
Secondo Torneo Campi Plebei
Martedì 10 giugno – Brescia, h.22
Speranzull FC – Ghostplayers 0-4
Formazione: Ruggero, Stramy, Carmelo, Leo, Grieco, Savella.
In panca: Quatrale, Berli
Cronaca
La Speranzull scende in campo motivata, determinata a dare un senso al suo scialbo torneo. Lo si comprende da un paio di dettagli che saltano agli occhi: il portiere, Ruggero, e il turnover lungo (otto persone tra titolari e panchina). Stramaglia guida una difesa che parte ordinata, con Carmelo a destra e Leo a sinistra. A centrocampo la new-entry Grieco, chiamata a fornire tecnica e visione di gioco. Avanti Savella a fare da boa. La partita è subito tirata, spigolosa. Carmelo strappa palloni dai piedi dei veloci portatori di palla avversari, Stramaglia smista, Leo regge la posizione. Ma le note dolenti riguardano il fronte offensivo: Grieco è ancora imballato e rallenta il gioco, mentre Savella – complice un dolore alla caviglia – resta avulso e inconcludente. L’uno a zero dei Ghostplayers è il risultato di una buona combinazione dei loro avanti. Ma c’è tutto il tempo per recuperare. Entra Berli, al posto di Grieco, e Quatrale va a sostituire Carmelo. Subentra una strana foga, un’inspiegabile fretta. E gli schemi dietro saltano in più d’una occasione. Tuttavia, l’inerzia della partita è della Speranzull, che schiaccia a fondo. Stramaglia avanza fino alla cabina di regia. La grande pressione produce due occasioni per Berli – un palo e una palla rubata sparata alta sulla traversa per eccessiva fretta. I cambi si alternano. I Ghost vanno sul due a zero, senza strafare, senza neppure strameritare. Ma tant’è. La Speranzull riprende ad attaccare, fa possesso, abbozza trame. Leo avanza, Berli va nel cerchio di centrocampo, Carmelo torna a destra. Si suda e si lotta, ma non si concretizza. Anzi, si subisce il terzo gol per una sfortunata deviazione di Stramaglia. Savella chiama il cambio a Berli e fa coppia con Leo. Rientra anche Carmelo a destra. La pressione della Speranzull è costante. Diverse palle da gol vengono buttate al vento da Savella e Leo. E nel calcio, quando si sbaglia tanto, alla fine si paga. Il quattro a zero è il frutto di questa sterilità offensiva, che spinge ad affrettare i tempi e causa il disordine tattico. La Speranzull, adesso, deve sperarare in un mezzo miracolo.
Pagelle
Ruggero: preciso e rassicurante, tanto negli interventi quanto nei tentativi di rilancio lungo. Senza il suo contributo sarebbe andata molto peggio. 6+
Carmelo: ci mette cuore e volontà, è ottimo in fase di recupero e di contrasto. Butta via troppi palloni in ripartenza ed il suo tocco granitico gli impedisce di dialogare come potrebbe con il centrale o il regista. Peccato. 6-
Stramy: la sua visione di gioco resta eccellente ed elementare al contempo. Sale palla al piede e troppe volte non ha il supporto che desidera dalle fasce. Buona l’idea di ragionare sulle verticalizzazioni. Un po’ flebile in fase di contrasto, stavolta. Perde un paio di palloni grossolani. 6-
Leo: gioca bene, finché gioca dietro. Poi si spinge oltre. Ed è un continuo dialogo con Savella. Uno di quei dialoghi che si alimentano anche quando sono palesemente impossibili. Palle alte, passaggi complessi, trame chiuse. Un paio di grosse occasioni fallite. Da salvare la volontà della prima mezz’ora. 5
Quatrale: la sua voglia di fungere da jolly può essere un’arma in più o una mossa suicida. A seconda dei casi. Quando le cose vanno male, di solito è un suicidio. Contro i Ghost parte andando a recuperare – lui, difensore di fascia destra – un pallone a sinistra della difesa avversaria. Per il resto: il solito carattere, anche un po’ falloso. Ha bisogno di maggiore disciplina tattica. 5,5
Grieco: completamente fuori forma. Rallenta ogni azione che gli passa tra i piedi tentando la mossa a sorpresa, la giocata di fino. Non perde il vizio di piacersi troppo. Ma gli anni passano. Perde molti palloni, alcuni anche pericolosi, e tira un paio di volte invece di seguire la squadra. Individualista. 5-
Berli: contro i Ghost è tutto fuorché un attaccante. Entra al posto di Grieco e mantiene il centrocampo, servito da Stramaglia e da Quatrale. Prova a smistare. Quando si propone si fa pericoloso. Ma gioca troppo lontano dalla porta e si limita al minimo indispensabile. Non integrato. 5,5
Savella: probabilmente risente della caviglia malconcia, ma disputa una partita ai minimi storici. Non supera mai l’uomo, fallisce quello che può fallire, non dialoga che con Leo, fa fatica a recuperare. Una gara da dimenticare. 5-
Martedì 10 giugno – Brescia, h.22
Speranzull FC – Ghostplayers 0-4
Formazione: Ruggero, Stramy, Carmelo, Leo, Grieco, Savella.
In panca: Quatrale, Berli
Cronaca
La Speranzull scende in campo motivata, determinata a dare un senso al suo scialbo torneo. Lo si comprende da un paio di dettagli che saltano agli occhi: il portiere, Ruggero, e il turnover lungo (otto persone tra titolari e panchina). Stramaglia guida una difesa che parte ordinata, con Carmelo a destra e Leo a sinistra. A centrocampo la new-entry Grieco, chiamata a fornire tecnica e visione di gioco. Avanti Savella a fare da boa. La partita è subito tirata, spigolosa. Carmelo strappa palloni dai piedi dei veloci portatori di palla avversari, Stramaglia smista, Leo regge la posizione. Ma le note dolenti riguardano il fronte offensivo: Grieco è ancora imballato e rallenta il gioco, mentre Savella – complice un dolore alla caviglia – resta avulso e inconcludente. L’uno a zero dei Ghostplayers è il risultato di una buona combinazione dei loro avanti. Ma c’è tutto il tempo per recuperare. Entra Berli, al posto di Grieco, e Quatrale va a sostituire Carmelo. Subentra una strana foga, un’inspiegabile fretta. E gli schemi dietro saltano in più d’una occasione. Tuttavia, l’inerzia della partita è della Speranzull, che schiaccia a fondo. Stramaglia avanza fino alla cabina di regia. La grande pressione produce due occasioni per Berli – un palo e una palla rubata sparata alta sulla traversa per eccessiva fretta. I cambi si alternano. I Ghost vanno sul due a zero, senza strafare, senza neppure strameritare. Ma tant’è. La Speranzull riprende ad attaccare, fa possesso, abbozza trame. Leo avanza, Berli va nel cerchio di centrocampo, Carmelo torna a destra. Si suda e si lotta, ma non si concretizza. Anzi, si subisce il terzo gol per una sfortunata deviazione di Stramaglia. Savella chiama il cambio a Berli e fa coppia con Leo. Rientra anche Carmelo a destra. La pressione della Speranzull è costante. Diverse palle da gol vengono buttate al vento da Savella e Leo. E nel calcio, quando si sbaglia tanto, alla fine si paga. Il quattro a zero è il frutto di questa sterilità offensiva, che spinge ad affrettare i tempi e causa il disordine tattico. La Speranzull, adesso, deve sperarare in un mezzo miracolo.
Pagelle
Ruggero: preciso e rassicurante, tanto negli interventi quanto nei tentativi di rilancio lungo. Senza il suo contributo sarebbe andata molto peggio. 6+
Carmelo: ci mette cuore e volontà, è ottimo in fase di recupero e di contrasto. Butta via troppi palloni in ripartenza ed il suo tocco granitico gli impedisce di dialogare come potrebbe con il centrale o il regista. Peccato. 6-
Stramy: la sua visione di gioco resta eccellente ed elementare al contempo. Sale palla al piede e troppe volte non ha il supporto che desidera dalle fasce. Buona l’idea di ragionare sulle verticalizzazioni. Un po’ flebile in fase di contrasto, stavolta. Perde un paio di palloni grossolani. 6-
Leo: gioca bene, finché gioca dietro. Poi si spinge oltre. Ed è un continuo dialogo con Savella. Uno di quei dialoghi che si alimentano anche quando sono palesemente impossibili. Palle alte, passaggi complessi, trame chiuse. Un paio di grosse occasioni fallite. Da salvare la volontà della prima mezz’ora. 5
Quatrale: la sua voglia di fungere da jolly può essere un’arma in più o una mossa suicida. A seconda dei casi. Quando le cose vanno male, di solito è un suicidio. Contro i Ghost parte andando a recuperare – lui, difensore di fascia destra – un pallone a sinistra della difesa avversaria. Per il resto: il solito carattere, anche un po’ falloso. Ha bisogno di maggiore disciplina tattica. 5,5
Grieco: completamente fuori forma. Rallenta ogni azione che gli passa tra i piedi tentando la mossa a sorpresa, la giocata di fino. Non perde il vizio di piacersi troppo. Ma gli anni passano. Perde molti palloni, alcuni anche pericolosi, e tira un paio di volte invece di seguire la squadra. Individualista. 5-
Berli: contro i Ghost è tutto fuorché un attaccante. Entra al posto di Grieco e mantiene il centrocampo, servito da Stramaglia e da Quatrale. Prova a smistare. Quando si propone si fa pericoloso. Ma gioca troppo lontano dalla porta e si limita al minimo indispensabile. Non integrato. 5,5
Savella: probabilmente risente della caviglia malconcia, ma disputa una partita ai minimi storici. Non supera mai l’uomo, fallisce quello che può fallire, non dialoga che con Leo, fa fatica a recuperare. Una gara da dimenticare. 5-
venerdì 6 giugno 2008
Una Speranzull brutta da non sembrare vera
Secondo Torneo Campi Plebei
Giovedì 5 giugno – Brescia, h.21
Speranzull FC – A.C.Picchia 3-16
Formazione: Portiere, Carmelo, Stramy, Quatrale, Leo, Berli
Marcatori: Leo (2), Berli
Cronaca
I granata non lottano, non danno mai l’impressione di crederci. Scendono in campo demotivati e spenti. E subiscono la più clamorosa disfatta della storia del club.
Eppure era cominciata come non ti aspetti.
Gli avversari vantano buoni elementi, dalla tecnica affinata e una discreta padronanza dei propri mezzi. Berli e Leo puntano i tre difensori in linea dell’A.C.Picchia. Ma, come al solito, finiscono per pestarsi i piedi. Il reparto difensivo della Speranzull è affidato alle cure di Stramy, Quatrale e Carmelo. L’uno a zero è di Leo. Poi, progressivamente, cala il buio. Dietro si corrono troppi rischi, le fughe di Angelo sulla sinistra scoprono l’intera fascia e costringono Stramy a scalare sull’uomo solo, a mettere toppe. Carmelo combatte su ogni pallone, ma anche lui rischia più del dovuto. Gli attacchi dell’A.C.Picchia diventano ficcanti e con buoni fraseggi in velocità smarcano sistematicamente l’uomo libero al tiro. E, dopo qualche buon intervento del portiere granata, cominciano ad andare in rete con continuità, in quello che diventerà un festival del gol. Al quarto d’ora siamo tre a uno per il Picchia. E quel che è peggio, la squadra non risponde agli impulsi, non costruisce, non si fa mai pericolosa. Un cross di Berli da destra per Leo viene intercettato con un braccio. Attaccato al corpo, dicono quelli del Picchia. Ma l’arbitro fischia ugualmente il penalty. Leo si lascia ipnotizzare da Nikopolidis. E dal possibile 2-3 si passa, in poco più di dieci minuti, al reale 1-5. Le facce dei granata la dicono lunga. I volti scarichi di chi non ha voglia di combattere perché ritiene il proprio sforzo inutile. C’è qualcosa che manca a questa squadra che non riesce a trovare i nuovi equilibri. Berli spazia: da centrocampo a destra. Leo segna dopo un’insistita azione di Quatrale e Berli. Ma è un fuoco di paglia. L’A.C.Picchia attacca e difende in cinque, ha più gambe e più fiato. Ci crede di più. Realizza altre tre volte, intervallato del diagonale di Berli che chiude il primo tempo su un umiliante 8-3. In panca sale il nervosismo: i picchi si stanno facendo beffe del sei granata, e cominciano ad irretirlo con antipatici giochini alla Cristiano Ronaldo. Si rischia seriamente il fallaccio. La Speranzull torna in campo più motivata, con Stramy che da metà primo tempo ha preso ad affiancare Berli, costruendo anche un paio di buone trame (il pallone dell’ipotetico 4-7 sfila tristemente al lato dell’incrocio). Ma la mezz’ora che dovrebbe segnare la riscossa, esplicita il tracollo. I picchi segnano sempre, ad ogni trama. E approfittando delle uscite spericolate del portiere, stanco di sostare tra i pali, anche da centrocampo. Il 15 a 3 finale è la sintesi di un primo tempo mal giocato e di un secondo non giocato affatto. La gara si è persa, probabilmente, negli spogliatoi. C’è da sperare si tratti di un semplice episodio, del solito inizio ad handicap della Speranzull. Ma il secondo posto è già a sei punti.
Portiere
Portiere: discreto il primo tempo, insensato il secondo. 5
Stramy: parte leggerino, senza riuscire ad ostacolare il portatore di palla. Poi è costretto agli straordinari dall’assenza prolungata di Quatrale, in viaggio d’affari oltre le linee. Quando trova una sistemazione, riesce anche ad anticipare gli avversari e a far avanzare il baricentro della squadra. Finisce attaccante alla mezz’ora. E gioca discretamente. 5,5
Carmelo: duro negli anticipi, nelle contese, nei corpo a corpo. Sradica molti palloni dai piedi avversari. Ma altrettanti ne spreca malamente con dissennate aperture in orizzontale o passaggi da dimenticare. Perde molti rimpalli. Se avesse spazzato tutti i palloni che ha strappato, sarebbe andata certamente meglio. 5,5
Quatrale: gli era stata data la consegna del contenimento difensivo, ma per larghi tratti del primo tempo decide di seguire ogni azione offensiva e soprapporsi continuamente. Conquista un paio di palloni preziosi in territorio nemico, ma il bilancio con i quattro gol che nascono dalla sua assenza, è a perdere. È l’unico a giocare meglio nel secondo tempo. 5-
Leo: parte con un gol, ma non si trova con Berli. I due non dialogano. Allora, dopo aver realizzato la doppietta, arretra. Si incaponisce alla ricerca della realizzazione personale e molla palloni al centro come se cercasse Savella. È tra i primi a cedere. 5
Berli: la sua posizione diventerà un enigma, prima o poi. Da segnalare: un paio di aperture, un gol, un tiro dalla distanza e qualche bel dialogo con Stramy. Per il resto è smarrimento. 5
Giovedì 5 giugno – Brescia, h.21
Speranzull FC – A.C.Picchia 3-16
Formazione: Portiere, Carmelo, Stramy, Quatrale, Leo, Berli
Marcatori: Leo (2), Berli
Cronaca
I granata non lottano, non danno mai l’impressione di crederci. Scendono in campo demotivati e spenti. E subiscono la più clamorosa disfatta della storia del club.
Eppure era cominciata come non ti aspetti.
Gli avversari vantano buoni elementi, dalla tecnica affinata e una discreta padronanza dei propri mezzi. Berli e Leo puntano i tre difensori in linea dell’A.C.Picchia. Ma, come al solito, finiscono per pestarsi i piedi. Il reparto difensivo della Speranzull è affidato alle cure di Stramy, Quatrale e Carmelo. L’uno a zero è di Leo. Poi, progressivamente, cala il buio. Dietro si corrono troppi rischi, le fughe di Angelo sulla sinistra scoprono l’intera fascia e costringono Stramy a scalare sull’uomo solo, a mettere toppe. Carmelo combatte su ogni pallone, ma anche lui rischia più del dovuto. Gli attacchi dell’A.C.Picchia diventano ficcanti e con buoni fraseggi in velocità smarcano sistematicamente l’uomo libero al tiro. E, dopo qualche buon intervento del portiere granata, cominciano ad andare in rete con continuità, in quello che diventerà un festival del gol. Al quarto d’ora siamo tre a uno per il Picchia. E quel che è peggio, la squadra non risponde agli impulsi, non costruisce, non si fa mai pericolosa. Un cross di Berli da destra per Leo viene intercettato con un braccio. Attaccato al corpo, dicono quelli del Picchia. Ma l’arbitro fischia ugualmente il penalty. Leo si lascia ipnotizzare da Nikopolidis. E dal possibile 2-3 si passa, in poco più di dieci minuti, al reale 1-5. Le facce dei granata la dicono lunga. I volti scarichi di chi non ha voglia di combattere perché ritiene il proprio sforzo inutile. C’è qualcosa che manca a questa squadra che non riesce a trovare i nuovi equilibri. Berli spazia: da centrocampo a destra. Leo segna dopo un’insistita azione di Quatrale e Berli. Ma è un fuoco di paglia. L’A.C.Picchia attacca e difende in cinque, ha più gambe e più fiato. Ci crede di più. Realizza altre tre volte, intervallato del diagonale di Berli che chiude il primo tempo su un umiliante 8-3. In panca sale il nervosismo: i picchi si stanno facendo beffe del sei granata, e cominciano ad irretirlo con antipatici giochini alla Cristiano Ronaldo. Si rischia seriamente il fallaccio. La Speranzull torna in campo più motivata, con Stramy che da metà primo tempo ha preso ad affiancare Berli, costruendo anche un paio di buone trame (il pallone dell’ipotetico 4-7 sfila tristemente al lato dell’incrocio). Ma la mezz’ora che dovrebbe segnare la riscossa, esplicita il tracollo. I picchi segnano sempre, ad ogni trama. E approfittando delle uscite spericolate del portiere, stanco di sostare tra i pali, anche da centrocampo. Il 15 a 3 finale è la sintesi di un primo tempo mal giocato e di un secondo non giocato affatto. La gara si è persa, probabilmente, negli spogliatoi. C’è da sperare si tratti di un semplice episodio, del solito inizio ad handicap della Speranzull. Ma il secondo posto è già a sei punti.
Portiere
Portiere: discreto il primo tempo, insensato il secondo. 5
Stramy: parte leggerino, senza riuscire ad ostacolare il portatore di palla. Poi è costretto agli straordinari dall’assenza prolungata di Quatrale, in viaggio d’affari oltre le linee. Quando trova una sistemazione, riesce anche ad anticipare gli avversari e a far avanzare il baricentro della squadra. Finisce attaccante alla mezz’ora. E gioca discretamente. 5,5
Carmelo: duro negli anticipi, nelle contese, nei corpo a corpo. Sradica molti palloni dai piedi avversari. Ma altrettanti ne spreca malamente con dissennate aperture in orizzontale o passaggi da dimenticare. Perde molti rimpalli. Se avesse spazzato tutti i palloni che ha strappato, sarebbe andata certamente meglio. 5,5
Quatrale: gli era stata data la consegna del contenimento difensivo, ma per larghi tratti del primo tempo decide di seguire ogni azione offensiva e soprapporsi continuamente. Conquista un paio di palloni preziosi in territorio nemico, ma il bilancio con i quattro gol che nascono dalla sua assenza, è a perdere. È l’unico a giocare meglio nel secondo tempo. 5-
Leo: parte con un gol, ma non si trova con Berli. I due non dialogano. Allora, dopo aver realizzato la doppietta, arretra. Si incaponisce alla ricerca della realizzazione personale e molla palloni al centro come se cercasse Savella. È tra i primi a cedere. 5
Berli: la sua posizione diventerà un enigma, prima o poi. Da segnalare: un paio di aperture, un gol, un tiro dalla distanza e qualche bel dialogo con Stramy. Per il resto è smarrimento. 5
martedì 3 giugno 2008
Seconda giornata: noi in campo giovedì alle 21:00
mercoledì 04/06 - H.21 - B - Ghostplayers - Real Estate
mercoledì 04/06 - H.22 - A - Atletico Panzao - Essedì Shop Team
giovedì 05/06 - H.21 - B - Speranzull FC - A.C.Picchia
giovedì 05/06 - H.22 - A - Titograd FC - Phone Center Mezzanone
mercoledì 04/06 - H.22 - A - Atletico Panzao - Essedì Shop Team
giovedì 05/06 - H.21 - B - Speranzull FC - A.C.Picchia
giovedì 05/06 - H.22 - A - Titograd FC - Phone Center Mezzanone
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